Il blog di Michele Perucci

"Su scolte alle torri guardie armate
attente in silenzio vigilate"
(antico inno comunale di Assisi)

mercoledì 8 maggio 2013

Matteo Renzi e Sandro Medici

Ho creduto che Renzi potesse dare una scossa alla burocratia del Pd e ho dato un po' del mio impegno, a novembre scorso, perché il suo tentativo alle primarie riuscisse: per il Pd e per il paese. Il corpaccione degli elettori di quel partito non la pensava così, e ha scelto l'usato sicuro proposto da Bersani.

Sappiamo com'è andata; ma nel frattempo le cose vanno a un ritmo accellerato, le dinamiche politiche non rispettano più tempi e liturgie : e Renzi, a parer mio, ha perso quel treno, ed oggi rischia di essere lanciato in forzature "turche" (secondo logiche francamente proprie della più classica doppiezza togliattiana, altro che novità!).

 Per l'intanto, a Roma preferisco ripartire da chi mostra una marcata sensibilità al grande tema scomparso di questi grigi anni di autonomia del politico: ripartire dal sociale, questo fantasma che si aggira per l'Europa. Sandro Medici con la sua Repubblica Romana è un seme piantato in questo campo abbandonato dai più.

Per Sandro Medici Sindaco 2013

Ciò non toglie ch'io continui a riconoscere a Matteo Renzi il coraggio mostrato nella cavalcata delle primarie, la stima per aver gettato - quando era più difficile - il sasso nello stagno, la sua ispirazione di credente rispettoso della laicità, come ben descritto da questa riflessione del mio amico Giorgio Benigni.



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