Finalmente, sul tema del matrimonio omosessuale, un confronto a tre reciprocamente rispettoso e attento.
I più sinceri e appassionati - al di là del merito - a me son parsi i due coniugi (cattolici) in studio, ma anche Ferrara ha mostrato ampiamente quella che erroneamente viene scambiata per vis polemica ed invece è a tutti gli effetti un'intellettualmente ardente e altrettanto sincera attenzione al tema e alle sue profonde implicazioni teologiche e sociali. Che poi il Vescovo in studio sia stato da lui tacciato di attivismo Lgbt, ebbene questa è stata l'unica concessione del Direttore del Foglio alla platea dei tifosi.
Il più asettico si è mostrato un pallidissimo Mons. Mogavero, che si è sostanzialmente limitato a far da terminale dei ragionamenti delle altre due campane.
La Chiesa fa il suo lento cammino, e il piano su cui si muove è altro; se questo è lo stato dell'arte, sul piano del convivere civico i tempi son più che maturi per una (seria) iniziativa legislativa, che riconosca pienezza di diritti a tutte le coppie di fatto, omosessuali e non : non si dovrà infatti al riguardo davvero discriminare nessuno. Un passo opportuno e necessario, a tirar fuori l'Italia da una compagnia che ci vede in Europa relegati tra la Polonia e la Bulgaria.
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