Ultimamente si nota un certo revival , nell'utilizzo sociologico e giornalistico, del termine "comunità politica". Il comunitarismo come storico sembiante politico, con le sue novecentesche logiche di appartenza e fedeltà, permea di sé l'attualità ben più di quanto non si creda: da Scientology alle sette neoprotestanti, dal campanilismo "sangue e terra" dei localismi a certe derive identitarie degli stessi Movimenti ecclesiali. In ultimo, si son segnalati alle cronache i rischi spersonalizzanti del marketing politico individuante, praticato attraverso il Web, nell'apparente paradosso di una democrazia (etero)diretta.
Sano antidoto al comunitarismo - categoria ben nota e studiata dalle scienze della politica- per un cristiano è senz'altro l'abbeverarsi alla fonte della Parola, che richiama e impegna la responsabilità personale nella gestione del dono della fede: sia nella "comunità ecclesiale" che all'interno della Città degli uomini.
Il Vangelo e le primarie del centrosinistra
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