Il blog di Michele Perucci

"Su scolte alle torri guardie armate
attente in silenzio vigilate"
(antico inno comunale di Assisi)

lunedì 8 ottobre 2012

Laicità, Comunitarismo, Primarie

La bussola della laicità nell'agire politicamente è il lascito vivificante del cristianesimo, di cui è innervata tutta  la cultura europea e, certo con modi e sensibilità differenziate, anche quella nordamericana. In modo radicalmente diverso quel rapporto è inteso, com'è noto, nelle culture orientali, dalla Umma islamica sino al confucianesimo o all'induismo. 


Ultimamente si nota  un certo revival , nell'utilizzo sociologico e giornalistico, del termine "comunità politica". Il comunitarismo come storico sembiante politico, con le sue novecentesche logiche di appartenza e fedeltà, permea di sé l'attualità ben più di quanto non si creda: da Scientology alle sette neoprotestanti, dal campanilismo "sangue e terra" dei localismi a certe derive identitarie degli stessi Movimenti ecclesiali. In ultimo, si son segnalati alle cronache i rischi spersonalizzanti del marketing politico individuante,  praticato attraverso il Web, nell'apparente  paradosso di una democrazia (etero)diretta. 

Sano antidoto al comunitarismo  - categoria ben nota e studiata dalle scienze della politica- per un cristiano è senz'altro l'abbeverarsi alla fonte della Parola, che richiama e impegna la responsabilità personale nella gestione del dono della fede: sia nella "comunità ecclesiale" che all'interno della Città degli uomini. 

Il Vangelo e le primarie del centrosinistra











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